Sacromonte di Varallo Sesia: Terrasanta - squadraeprima.it

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SACROMONTE DI VARALLO SESIA (VC)
LA TERRASANTA IN OCCIDENTE
IDEATORE Frà Bernardino Caimi
CHIESA S. MARIA DELLE GRAZIE
La chiesa e il convento, con due chiostri, furono edificati per i Frati Minori Osservanti, in stile gotico monastico = minimalista. Fu base per i lavori del Sacromonte. Infatti i lavori furono conclusi nel 1486, quando iniziarono le prime cappelle del Sacromonte, anche grazie all'intervento di Ludovico il Moro.
Il “tramezzo” (la parete gaudenziana!), per disposizione di S. Bernardino da Siena (1380-1444, vicario generale di tutti i francescani italiani), serviva a separare lo spazio della chiesa per il coro dei frati e lo spazio per i fedeli. Esempi simili: Ivrea chiesa di san Bernardino; Lugano S. Maria degli Angeli; Bellinzona S. Maria delle Grazie; a Caravaggio chiesa di San Bernardino.
La cappella di Santa Margherita, sotto la parete, fu dipinta dal Ferrari nel 1507 per rappresentare la Presentazione di Gesù al Tempio e la Disputa coi Dottori nel Tempio.
La Cappella delle Grazie, anch'essa sottostante, con affreschi del 1491, rappresenta lo Sposalizio della Vergine Maria e l'Adorazione dei Magi e i Profeti, dipinti di Giovanni Scotto, un maestro del Ferrari.  
Vicino al pulpito, a sinistra, c'è un affresco di Fermo Stella, discepolo di Gaudenzio Ferrari raffigurante Gesù che si congeda dalla Madre, seguendo un'omelia di Giovanni Crisostomo.
La parete fu dipinta da Gaudenzio Ferrari nel 1513 "Gaudenzius Ferrarius Vallis Siccidae pinxit" (originario di Varallo), straordinario esempio di pittura rinascimentale dell'Italia settentrionale (vedi i paesaggi che imitano Leonardo, la plasticità scultorea delle figure del Bramantino e del Perugino).
La parete gaudenziana (10x8 mt), in venti riquadri, è dedicata alla illustrazione della vita e della passione di Cristo, anche in funzione di quella catechesi dei semplici detta “biblia pauperum”.
Al centro, come compimento della Redenzione, la Crocifissione di Gesù. I temi dei riquadri sono: l'Annunciazione, la Natività, l'Adorazione dei Magi, la Fuga in Egitto, il Battesimo di Gesù, la Resurrezione di Lazzaro, l'entrata in Gerusalemme, l'Ultima Cena, la lavanda dei piedi, l'agonia nel Getzemani, l'arresto di Gesù, il processo davanti a Erode, davanti a Pilato, la Flagellazione, Pilato che condanna e si lava le mani, la salita al Calvario, l'allestimento della croce, la Pietà, la discesa agli Inferi, la Risurrezione. I medaglioni hanno san Francesco e san Bernardino da Siena col trigramma HIS.
IL SACRO MONTE
è il più antico degli 8 sacrimonti lombardo piemontesi, denominato “NUOVA GERUSALEMME”, formato da 44 cappelle affrescate e con 800 statue in terracotta policroma e legno di grandezza naturale. Dal 2003 è nel catalogo UNESCO come Monumento Patrimonio dell'Umanità. Gli altri Sacri Monti a Crea, Orta, Varese, Oropa, Ossuccio, Ghiffa, Domodossola e Belmonte.
Ideato nel 1481 dal frate Bernardino Caimi, rispondeva all'esigenza di avere in Occidente la possibilità di venerare tutti i luoghi della Terrasanta, che era diventata difficilmente raggiungibile a causa dell'occupazione islamica (Ottomani). Altri avevano già eretto chiese per ricordare il Santo Sepolcro e il Calvario. Fra' Bernardino voleva promuovere una immedesimazione dei fedeli in tutta la vita e la passione di Gesù.
Nel 1486 iniziò l'edificazione delle prime cappelle. Nel 1491 furono terminate le cappelle del Santo Sepolcro, dell'Ascensione e della Deposizione. Alla morte di p. Caimi nel 1498 i lavori non si fermarono, anzi furono ripresi da Gaudenzio Ferrari fino al 1528. Intanto erano iniziati i pellegrinaggi; tra i personaggi più famosi del tempo Angela Merici, Carlo Borromeo, Francesco II Sforza, Carlo Emanuele I di Savoia. Gli artisti successivi: Giulio Cesare Luini, Fermo Stella da Caravaggio, Giacomo Paracca di Valsolda, i Fiammenghini. Negli anni 1565-68 i lavori proseguirono sotto la direzione dell'architetto Galeazzo Alessi, che dispose le cappelle secondo i racconti evangelici e non più secondo uno schema geografico, ideato originariamente dal p. Caimi.
Nel '600 ci fu una straordinaria ripresa di lavori col vescovo di Novara Carlo Bascapè (1550-1615, vescovo dal 1593), segretario ed emulo di san Carlo. Qui e a Orta.
Con Giovanni D'Enrico come architetto e dei suoi fratelli scultori (in una ventina di cappelle!), giunsero nuovi artisti: il pittore Domenico Alfano, lo scultore fiammingo Giovanni Wespin, detto Il Tabacchetti e Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone.
Fu realizzata anche una sistemazione “urbanistica” delle cappelle dei processi a Gesù, pensata da Galeazzo Alessi.
Il vescovo Bescapé nel 1614 diede inizio alla costruzione della nuova Basilica dell'Assunta, finita nel 1713.
Il Sacro Monte e la chiesa di Santa Maria delle Grazie sono di proprietà del Comune.
Scultori
Giuseppe Arrigoni, attivo al S.M. nel 1722; Bartolomeo Badarello di Campertogno, attivo al S.M. nel 1587-89; Dionigi Bussola ( ? in Lombardia, ca. 1615 - Milano, 1687); Giovanni Battista da Corbetta, nel 1559 per la cappella dell'Incoronazione di Spine; Giovanni d'Enrico (Alagna (VC), ca.1559 - Borgosesia, 1644), attivo al S.M. nel 1602-40;
Gaudenzio Ferrari (Valduggia (VC), 1475/80 -Milano, 1546), attivo al S. M. nel 1507-28; Giacomo Ferro, allievo di Giovanni d'Enrico, attivo al S.M. nel 1629-38; Luigi Marchesi (Saltrio (VA), 1799 - 1874), attivo al S. M. nel 1826);
Giovanni Giacomo Paracca di Valsolda, detto il Bargnola, attivo al S. M. nel 1587-89; Michele Prestinari, attivo al S. M. nel 1590-95; Carlo Antonio Tantardini (Introbio, 1677 – Roma, 1748); Gaudenzio Soldo di Camasco, allievo di Dionigi Bussola, attivo al S. M. nel 1671;
Jean Wespin, detto il Tabacchetti (Dinant, ca. 1568 - Costigliole d'Asti, ca. 1615), attivo al S. M. nel 1599- 1602.
Pittori
Domenico Alfano di Perugia, attivo al S. M. nel 1587-89 e nel 1599-1600; Gabriele Bossi, attivo al S. M. nel 1584-85;
Tanzio da Varallo, Antonio d'Enrico detto Tanzio da Varallo (Alagna, ca.1575 - Varallo, 1633), attivo al S. M. nel 1615-17 e nel 1627; Melchiorre d'Enrico (Alagna, ca. 1573 - Varallo?, ca 1642), attivo al S. M. nel 1614-19;
Fiammenghini, fratelli Giovanni Battista (Milano, ca.1561-1627) e Giovanni Mauro della Rovere (Milano, ca 1575 -1640) attivi al S. M. nel 1590-98; Fratelli Montaldi, Giovanni e Giuseppe Danedi, attivi al S. M. nel 1666-76; Gaudenzio Ferrari (Valduggia (VC), 1475/80 -Milano, 1546), attivo al S. M. nel 1507-28; Pier Francesco Gianoli di Campertogno (1624 - 1690) attivo al S. M. nel 1678-79; Pier Celestino Gilardi (Campertogno, 1838- Borgosesia, 1905), attivo al S. M. nel 1880; Ceranino, Melchiorre Gilardini, (Milano, 1607- 1668), attivo al S. M. nel 1637-47; Giovanni e Girolamo Grandi, fratelli milanesi, attivi al S. M. nel 1670;
Bernardino Lanino (Vercelli, ca. 1512 - ca. 1582), allievo di G. Ferrari, attivo al S.M. nel 1540 ca.; Giulio Cesare Luini, allievo di G. Ferrari, attivo al S.M. nel 1544-45 ca.;
Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone (Morazzone, 1573 - Piacenza?, 1626), attivo al S.M. 1607-14;
Cristoforo Martinolio detto il Rocca, (ca. 1599- ca. 1664), allievo del Morazzone, al S.M. nel 1620-22 e nel 1640-1642;
Antonio Orgiazzi, (Valsesia, ca. 1725 - 1790), attivo al S.M. nel 1779-80; Sigismondo Betti, (Firenze, 1699 - dopo il 1777), cappella di Gesù al tribunale di Anna nel 1747; Fermo Stella da Caravaggio (Caravaggio, ca.1490 - ?, 1562), allievo di G. Ferrari.

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