Vangeli della Natività di Gesù - squadraeprima.it

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IL VANGELO DEL NATALE DEL SIGNORE GESÙ
VANGELO SECONDO MATTEO

... 1.16 Giacobbe fu il padre di Giuseppe;
Giuseppe sposò Maria e Maria fu la madre di Gesù, chiamato Cristo.
17 Dunque da Abramo a Davide ci sono quattordici generazioni; dal tempo di Davide fino all'esilio di Babilonia ce ne sono altre quattordici; infine, dall'esilio in Babilonia fino a Cristo ci sono ancora quattordici generazioni.
18 Ecco come è nato Gesù Cristo. Maria, sua madre, era fidanzata con Giuseppe; essi non vivevano ancora insieme, ma lo Spirito Santo agì in Maria ed ella si trovò incinta. 19 Ormai Giuseppe stava per sposarla. Egli voleva fare ciò che era giusto, ma non voleva denunziarla di fronte a tutti. Allora decise di rompere il fidanzamento, senza dire niente a nessuno.
20 Ci stava ancora pensando, quando una notte in sogno gli apparve un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, discendente di Davide, non devi aver paura di sposare Maria, la tua fidanzata: il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo. 21 Essa partorirà un figlio e tu gli metterai nome Gesù, perché lui salverà il suo popolo da tutti i suoi peccati».
22 E così si realizzò quel che il Signore aveva detto per mezzo del profeta Isaia:
23 Ecco, la vergine sarà incinta,
partorirà un figlio ed egli sarà chiamato
Emmanuele.
Questo nome significa: «Dio è con noi».
24 Quando Giuseppe si svegliò, fece come l’angelo di Dio gli aveva ordinato e prese Maria in casa sua. E senza che avessero avuto fin allora rapporti matrimoniali, Maria partorì il bambino e Giuseppe gli mise nome Gesù.
2.1 Gesù nacque a Betlemme, una città nella regione della Giudea, al tempo del re Erode. Dopo la sua nascita, arrivarono a Gerusalemme alcuni uomini sapienti che venivano dall'oriente 2 e domandarono: «Dove si trova quel bambino, nato da poco, il re dei Giudei? In oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo».
3 Queste parole misero in agitazione tutti gli abitanti di Gerusalemme, e specialmente il re Erode. Egli, appena lo seppe, 4 radunò tutti i capi dei sacerdoti e i maestri della Legge e domandò loro:
— In quale luogo deve nascere il Messia?
5 Essi risposero:
— A Betlemme, nella regione della Giudea, perché il *profeta ha scritto:
6 Tu Betlemme, del paese di Giudea,
non sei certo la meno importante tra le città della Giudea, perché da te uscirà un capo
che guiderà il mio popolo, Israele.
7 Allora il re Erode chiamò in segreto quei sapienti e si fece dire con esattezza quando era apparsa la stella. 8 Poi li mandò a Betlemme dicendo: «Andate e cercate con ogni cura il bambino. Quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, così anch'io andrò a onorarlo».
9-10 Ricevute queste istruzioni da parte del re, essi partirono. In viaggio, apparve ancora a quei sapienti la stella che avevano visto in oriente, ed essi furono pieni di grande gioia. La stella si muoveva davanti a loro fino a quando non arrivò sopra la casa dove si trovava il bambino. Là si fermò.
11 Essi entrarono in quella casa e videro il bambino e sua madre, Maria. Si inginocchiarono e lo adorarono. Poi aprirono i bagagli e gli offrirono regali: oro, incenso e mirra.
12 Più tardi, in sogno, Dio li avvertì di non tornare dal re Erode. Essi presero allora un’altra strada e ritornarono al loro paese.

13 Dopo la partenza dei sapienti, Giuseppe fece un sogno. L’*angelo di Dio gli apparve e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto. Erode sta cercando il bambino per ucciderlo. Tu devi rimanere là, fino a quando io non ti avvertirò».
14 Giuseppe si alzò, di notte prese con sé il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto. E vi rimase fino a quando non morì il re Erode. Così si realizzò quel che il Signore aveva detto per mezzo del profeta Osea: Ho chiamato mio figlio dall’Egitto.
Erode fa uccidere i bambini di Betlemme
Il re Erode si accorse che i sapienti dell’oriente lo avevano ingannato e allora si infuriò. Ricordando quel che si era fatto dire da loro, calcolò il tempo; e quindi fece uccidere tutti i bambini di Betlemme e dei dintorni, dai due anni in giù. 17Allora si realizzò quel che Dio aveva detto per mezzo del profeta Geremia:
Una voce si è sentita nella regione di Rama,
pianti e lunghi lamenti.
Rachele piange i suoi figli
e non vuole essere consolata,
perché essi non ci sono più.
VANGELO SECONDO LUCA

2.1 In quel tempo l’imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell’impero romano. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3 Tutti andavano a far scrivere il loro nome nei registri, ciascuno nel proprio luogo d’origine.
Anche Giuseppe partì da Nàzaret, in Galilea, e salì a Betlemme, la città del re Davide, in Giudea. Andò là perché era un discendente diretto del re Davide, e Maria sua sposa, che era incinta, andò con lui.
6 Mentre si trovavano a Betlemme, giunse per Maria il tempo di partorire, ed essa diede alla luce un figlio, il suo primogenito. Lo avvolse in fasce e lo mise a dormire nella mangiatoia di una stalla, perché per loro non c’era posto nell'alloggio.
Gli angeli portano l’annunzio ai pastori
8 In quella stessa regione c’erano anche alcuni pastori. Essi passavano la notte all'aperto per fare la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce, ed essi ebbero una grande paura. 10 L’angelo disse: «Non temete! Io vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: oggi per voi, nella Città di Davide, è nato il Salvatore, il *Cristo, il Signore. 12 Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia».
13 Subito apparvero con lui molti altri angeli. Essi lodavano Dio con questo canto:
«Gloria a Dio in cielo e sulla terra pace per quelli che egli ama».
15 Poi gli angeli si allontanarono dai pastori e se ne tornarono in cielo.
Intanto i pastori dicevano gli uni agli altri: «Andiamo fino a Betlemme per vedere quel che è accaduto e che il Signore ci ha fatto sapere». 16 Giunsero in fretta a Betlemme e là trovarono Maria, Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia. 17 Dopo averlo visto, fecero sapere ciò che avevano sentito di questo bambino. 18 Tutti quelli che ascoltarono i pastori si meravigliarono di quello che essi raccontavano. Maria, da parte sua, custodiva il ricordo di tutti questi fatti e li meditava dentro di sé. I pastori, sulla via del ritorno, lodavano Dio e lo ringraziavano per quel che avevano sentito e visto, perché tutto era avvenuto come l’angelo aveva loro detto.

Venne poi per la madre e per il bambino il momento della loro purificazione, com'è stabilito dalla legge di Mosè. I genitori allora portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore. Sta scritto infatti nella legge del Signore: Ogni maschio primogenito appartiene al Signore.
Essi offrirono anche il sacrificio stabilito dalla legge del Signore: un paio di tortore o due giovani colombi.
Viveva allora a Gerusalemme un uomo chiamato Simeone: un uomo retto e pieno di fede in Dio, che aspettava con fiducia la liberazione d’Israele. Lo *Spirito Santo era con lui e gli aveva rivelato che non sarebbe morto prima di aver veduto il *Messia mandato dal Signore. 27 Mosso dallo Spirito Santo, Simeone andò nel *Tempio dove s’incontrò con i genitori di Gesù, proprio mentre essi stavano portando il loro bambino per compiere quel che ordina la legge del Signore. 28 Simeone allora prese il bambino tra le braccia e ringraziò Dio così:
29 «Ormai, Signore, puoi lasciare
che il tuo servo se ne vada in pace:
la tua promessa si è compiuta.
Con i miei occhi ho visto il Salvatore.
Tu l’hai messo davanti a tutti i popoli:
luce per illuminare le nazioni
e gloria del tuo popolo, Israele».
33 Il padre e la madre di Gesù rimasero meravigliati per le cose che Simeone aveva detto del bambino. Simeone poi li benedisse e parlò a Maria, la madre di Gesù: «Dio ha deciso che questo bambino sarà occasione di rovina o di risurrezione per molti in Israele. Sarà un segno di Dio che molti rifiuteranno: così egli metterà in chiaro le intenzioni nascoste nel cuore di molti. Quanto a te, Maria, il dolore ti colpirà come fa una spada».
36 In Gerusalemme viveva anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle e appartenente alla tribù di Aser. Era molto anziana: si era sposata giovane e aveva vissuto solo sette anni con suo marito, poi era rimasta vedova. Ora aveva ottantaquattro anni. Essa non abbandonava mai il Tempio, e serviva Dio giorno e notte con digiuni e preghiere. Arrivò anche lei in quello stesso momento e si mise a ringraziare il Signore, e parlava del bambino a tutti quelli che aspettavano la liberazione di Gerusalemme.

VANGELO SECONDO GIOVANNI

1. 1 In principio, c’era colui che è «la Parola».
Egli era con Dio, Egli era Dio.
2 Egli era al principio con Dio.
Per mezzo di lui Dio ha creato ogni cosa.
Senza di lui non ha creato nulla.
Egli era la vita e la vita era luce per gli uomini.
Quella luce risplende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Dio mandò un uomo: si chiamava Giovanni.
Egli venne come testimone della luce
perché tutti gli uomini, ascoltandolo,
credessero nella luce.
Non era lui la luce: Giovanni era un testimone della luce.
La luce vera, colui che illumina ogni uomo,
stava per venire nel mondo.
Egli era nel mondo, il mondo è stato fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l’ha riconosciuto.
11 È venuto nel mondo che è suo
ma i suoi non l’hanno accolto.
Alcuni però hanno creduto in lui.
A questi Dio ha fatto il dono di diventare figli di Dio. Non sono diventati figli di Dio per nascita naturale, per volontà di un uomo:
è Dio che ha dato loro la nuova vita.
Colui che è «la Parola» è diventato un uomo
ed è vissuto in mezzo a noi uomini.
Noi abbiamo contemplato il suo splendore divino. È lo splendore del Figlio unico di Dio Padre, pieno di grazia e di verità!
Giovanni aveva dichiarato: «Dopo di me viene uno che è più grande di me, perché esisteva già prima di me». Quando vide Gesù gli rese testimonianza dicendo: «È di lui che io parlavo!».
La ricchezza della sua grazia si è riversata su di noi, e noi tutti l’abbiamo ricevuta.
Perché Dio ha dato la sua *Legge per mezzo di Mosè, ma la sua grazia e la sua verità sono venute a noi per mezzo di Gesù, il *Cristo.
Nessuno ha mai visto Dio: il Figlio unico di Dio, quello che è sempre vicino al Padre, ce l’ha fatto conoscere.cipio,
c’era colui che è «la Parola».
Egli era con Dio,
Egli era Dio.
2Egli era al principio con Dio.
Per mezzo di lui Dio ha creato ogni cosa.
Senza di lui non ha creato nulla.
Egli era la vita
e la vita era luce per gli uomini.
Quella luce risplende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Dio mandò un uomo:
si chiamava Giovanni.
Egli venne come testimone della luce
perché tutti gli uomini,
ascoltandolo,
credessero nella luce.
Non era lui la luce:
Giovanni era un testimone della luce.
La luce vera,
colui che illumina ogni uomo,
stava per venire nel mondo.
Egli era nel mondo,
il mondo è stato fatto per mezzo di lui,
ma il mondo non l’ha riconosciuto.
11È venuto nel mondo che è suo
ma i suoi non l’hanno accolto.
Alcuni però hanno creduto in lui.
A questi Dio ha fatto il dono
di diventare figli di Dio.
Non sono diventati figli di Dio per nascita naturale,
per volontà di un uomo:
è Dio che ha dato loro la nuova vita.
Colui che è «la Parola» è diventato un uomo
ed è vissuto in mezzo a noi uomini.
Noi abbiamo contemplato
il suo splendore divino.
È lo splendore
del Figlio unico di Dio Padre,
pieno di grazia e di verità!

Giovanni aveva dichiarato: «Dopo di me viene uno che è più grande di me, perché esisteva già prima di me».
Quando vide Gesù gli rese testimonianza dicendo: «È di lui che io parlavo!».
La ricchezza della sua grazia si è riversata su di noi, e noi tutti l’abbiamo ricevuta.
Perché Dio ha dato la sua Legge per mezzo di Mosè, ma la sua grazia e la sua verità sono venute a noi per mezzo di Gesù, il Cristo.
Nessuno ha mai visto Dio: il Figlio unico di Dio, quello che è sempre vicino al Padre, ce l’ha fatto conoscere.







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