Orta: Sacromonte e Isola San Giulio - squadraeprima.it

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LAGO D'ORTA: ISOLA DI SAN GIULIO
E SACROMONTE FRANCESCANO
L'isola di san Giulio nel lago d'Orta è probabile che fosse un luogo di culto pagano ma anche, secondo le leggende antiche, infestato da serpenti e draghi. Cosicché, quando il prete Giulio vi giunse nel 390 per cristianizzare tutta la zona, non trovò nessuno disponibile a portarlo sull'isola. Il santo stese il suo mantello sul lago e remando col bastone raggiunse l'isola, che bonificò e dedicò al culto cristiano. Da quelle leggende rimane un grande osso in chiesa, ritenuto la prova dell'esistenza del drago sconfitto da san Giulio.
Il vescovo di Novara Onorato nel VI secolo fortificò l'isola (e la chiesa di san Giulio), ritenuta poi inespugnabile.
In epoca longobarda l'isola era certamente fortificata e, secondo la testimonianza di Paolo Diacono, vi risiedette il Duca Mimulfo definito "ducem de insula Sancti Iuliani" in seguito decapitato nel 590 su ordine di Agilulfo. Ed infatti nel 1697 venne ritrovato un sarcofago con ossa umane senza testa dedicato a Mimulfo, ed ora posto all'ingresso della chiesa.
Vi risiedette in fasi critiche, Berengario II re d'Italia col figlio Adalberto; sua moglie Willa che portò sull'isola i suoi tesori e costruì il "muro della regina". Grazie ai suoi tesori, Willa sconfitta da Ottone II, poté raggiungere il marito nella fortezza di San Leo. Durante quell'assedio nacque l'abate Guglielmo da Volpiano.
Con atto del 29 luglio 962 Ottone II restituì l'isola ai vescovi-conti e donò ai canonici dell'isola due corti del contado di Pombia. E' il più antico documento giunto a noi che attesta il dominio vescovile sulla Riviera di San Giulio. L'isola fu poi ereditata dall'Imperatore Federico I Hohenstaufen, detto Barbarossa, attraverso la madre, erede degli imperatori Sassoni e Bavaresi.
Dal 1219 i Vescovi di Novara assunsero in fidecommisso da parte degli Svevi, la piena sovranità sul territorio della Riviera di San Giulio, di cui l'isola era il centro religioso e amministrativo. Le attività economiche si spostarono però gradualmente verso il vicino borgo di Orta, che nel corso del XVII secolo finì per dare il nome al lago, che nel medioevo era noto come Lago di San Giulio.
Nel 1560 la popolazione si oppose al tentativo di infeudazione da parte del Vescovo di Novara Giovanni Antonio Serbelloni in favore di una famiglia a lui vicina. I vescovi novaresi da quel momento in poi, in seguito alle proteste inviate a Roma, furono obbligati a giurare di non cedere nessuna parte del territorio.
Nel corso del Settecento tutta l'area del Novarese passò sotto il dominio del Regno Sabaudo, e nel settembre del 1767 gli abitanti della Riviera giurano fedeltà al re nel palazzo vescovile dell'isola. I Vescovi di Novara mantennero comunque il ruolo amministrativo del territorio con il titolo di Principi di San Giulio e d'Orta fino al 1817, perdendo definitivamente tutti i privilegi feudali nel 1819.
Nel 1841 il castello medievale fu abbattuto per far posto al nuovo grande Seminario Vescovile, opera dell'architetto lombardo Ferdinando Caronesi. Nel 1973 venne fondato sull'isola, al posto del seminario, un monastero benedettino, l'Abbazia Mater Ecclesiae, nel quale vengono svolte importanti ricerche, studi e traduzioni di testi antichi. Il monastero ha anche un laboratorio di restauro e centro di ricerca e studio sui tessuti antichi.
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